21 modi per stare bene insieme.| Avellino, - Zia Lidia Social Club.

Doppio appuntamento lunedì 8 aprile alle ore 18:00 e alle 21:00 presso il Moviplex di Mercogliano,  con il cinema dello Zia Lidia.

L'opera presentata è "Anatomia di una caduta", un film  straordinariamente complesso per il quale ci si avvale di un triplice sguardo, psicanalitico, grazie alla dott.ssa Marilena Apuzzo, letterario, grazie alla dott.ssa Bianca Maria Paladino, cinematografico, grazie al dott. Lorenzo Crescitelli.

La scrittrice tedesca Sandra e il marito francese Samuel si sono trasferiti in una baita sulle Alpi francesi, insieme al figlio Daniel, ipovedente a causa di un incidente subito anni prima, e il cane Snoop. 

La tragedia entra subito in scena: Samuel viene trovato morto in seguito ad una caduta dal balcone. Si tratta di suicidio o di omicidio? Gli inquirenti sospettano di Sandra, che affronta il processo a Grenoble difesa dall’avvocato Vincent. 

Il piccolo Daniel non può testimoniare, se non ricordando e interpretando i discorsi dei genitori, i loro litigi, le loro gelosie. 

Più che un courtroom drama (evidente sin dal titolo il richiamo a “Anatomia di un omicidio” di Otto Preminger) il settimo lungometraggio della regista francese (sceneggiatrice insieme a Arthur Harari) è una dissezione di un dramma di coppia, ma anche un’ipotesi filmica sul rapporto tra verità e finzione, tra realtà e simulazione, rendendo impossibile lo scioglimento dei nodi argomentativi. 

Un registro drammatico e problematico che la Triet affronta con eterogenei stratagemmi di visione, alternando punti di vista e rievocazioni che non devono per forza essere oggettivi.

Di certo c’è solo che il film ha vinto numerosi César, e soprattutto la Palma d’Oro a Cannes nel 2023, oltre ad aggiudicarsi l’Oscar come per la migliore sceneggiatura originale (premiata anche ai Golden Globe). 

La conferma di una grande autrice. “Grande scrittura (Triet e Arthur Harari) che investe temi contemporanei - senza sbandierarli, ma implicandoli con una metodicità mimetizzata che ha del prodigioso -, superba gestione della messa in scena (taglio paratelevisivo, freddo, piatto, anticalligrafico, nessuna musica extradiegetica), attori perfetti (Sandra Hüller merita ogni premio).”

Justine Triet, dopo aver conseguito il diploma presso l'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, realizza due opere sul ruolo dell'individuo all'interno di un gruppo: Sur Place (2007), girato durante le proteste studentesche, e Solférino (2008), realizzato durante le elezioni presidenziali. Nel 2009, gira Des Ombres dans la maison in una banlieue di San Paolo. 

Successivamente, il suo primo cortometraggio di finzione, Two Ships, vince numerosi premi in festival francesi e internazionali, tra cui l'European Film Award alla Berlinale nel 2012, il Gran Premio al Festival Premiers Plans D'Angers e al Festival di Belfort, e riceve la nomination al César nel 2013. Il suo film d'esordio, La Battaglia di Solferino, è stata proiettato a Cannes nel 2013 nella sezione Acid e ha ricevuto una nomination al César nel 2014 nella categoria Best First Film.

Tutti gli uomini di Victoria è il suo secondo lungometraggio. Dopo Sibyl - Labirinti di donna (2019), vince la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2023 con il film Anatomy of a Fall, film vincitore anche del premio Oscar alla migliore sceneggiatura originale.
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Il prossimo film d'autore presentato da Zia Lidia Social Club è "Il Canto del Pavone" di Sanjeewa Pushpakumara, Sri Lanka/Italia 2022, 102 min, in programma per giovedì 29 febbraio alle ore 20:30 presso il Cinema Partenio. A seguire dibattito.

Sanjeewa Pushpakumara (classe ‘77) giunge con "Il Canto del Pavone", al quarto lungometraggio e si conferma un autore dalla cifra personale nell’ambito di una cinematografia da poco salita sulla ribalta internazionale.

Prendendo spunto da vicende autobiografiche, alterna sapientemente il melodramma alla denuncia sociale verso un paese che ha fretta di crescere ed arricchirsi (dopo anni di guerra civile e diviso tra etnie e religioni diverse) anche a costo di perdere la propria identità, condizionato dalla dilagante economia cinese.

Uno sguardo che ricorda il cinema europeo (lontani sono gli echi di Bollywood) e in special modo il nostro neorealismo. Premiato con il Miglior Contributo Artistico al Festival Internazionale di Tokyo nel 2022, si avvale di una meritevole coproduzione con l’Italia.

Il film è la storia del diciannovenne Amila, nato in un piccolo villaggio che dopo aver perso entrambi i genitori decide di andare a vivere nella capitale Colombo insieme ai quattro fratelli più piccoli. Qui va a lavorare in un cantiere cinese per sopravvivere e per guadagnare il necessario per pagare un’operazione in India alla sorella Inoka, affetta da un difetto congenito al cuore. La paga da operaio però non basta per l'intervento e così Amila accetta di lavorare per Nadee, una donna al centro di un traffico di adozioni illegali e neonati da vendere a coppie di bianchi benestanti e occidentali.

“Il canto del pavone si distingue come un’opera profonda, che cattura con sincerità le complessità della vita nello Sri Lanka, e offre un intrigante gioco di prospettive, in cui le linee tra bene e male rimangono indefinite.”(Matteo Di Maria, Sentieri Selvaggi)
La programmazione dello Zia Lidia Social Club continua con la proiezione della "Chimera" di Alice Rohrwacher.

L'appuntamento è per lunedì 19 febbraio alle ore 18:00 e alle 21:00 al cinema Moviplex.

È una battaglia tra vettori contrapposti - fedeltà e desiderio, bene comune e possesso, predestinazione e libero arbitrio - che strattonano qua e là gli esseri umani, incapaci di seguire semplicemente le traiettorie del volo degli uccelli secondo "le regole assegnate a questa parte di universo".

E' un film completamente libero, come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in "ascese velocissime" che rivelano una comicità da film muto.

Arthur è un giovane archeologo inglese che negli anni 80 cerca ed individua le antiche tombe etrusche tra bassa Toscana ed alto Lazio, grazie anche ad una dote sovrannaturale, quella di ‘sentire’ la presenza di vuoti nel sottosuolo. Cooptato da una banda di tombaroli, conosce un’anziana signora, Flora (madre di una sua fidanzata ormai morta, Beniamina) e la giovane portoghese Italia, che gli rimprovera l’illecita attività. Su tutti comanda il misterioso ricettatore Spartaco.

Alice Rohrwacher è nata a Fiesole nel 1981, a meno di due anni di distanza dalla sorella Alba. Con la sorella, il padre Reinhard Rohrwacher e la madre Annalisa Giulietti vive in campagna, in provincia di Terni, luogo d’origine della madre e dove il padre lavora come apicoltore.

La regista studia Lettere e Filosofia a Torino e dopo la laurea segue due diversi master: Sceneggiatura e linguaggio documentario a Lisbona e Tecniche narrative, sceneggiatura e drammaturgia a Torino. La sua carriera inizia nel 2005, quando è co-regista, sceneggiatrice, montatrice e direttrice della fotografia del documentario in bianco e nero di Pierpaolo Giarolo "Un piccolo spettacolo".

Il vero e proprio esordio al cinema come regista arriva nel 2011 con il film "Corpo Celeste", che le fa ottenere il Nastro d’argento come miglior regista esordiente e che viene presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2011. Nel 2012 il film vince anche un Ciak d’oro alla Miglior opera prima.

Nel 2014 Alice Rohrwacher presenta il suo secondo film, in cui recita anche sua sorella Alba Rohrwacher. Il film si chiama "Le meraviglie".

Nel 2018 esce il film "Lazzaro Felice", con la direzione esecutiva di Martin Scorsese e in cui troviamo nuovamente la presenza di Alba Rohrwacher, che racconta la storia di un giovane contadino che fa amicizia con il figlio della marchesa di cui cura la tenuta.
Oltre al cinema Alice Rohrwacher ha lavorato anche per la televisione e nella realizzazione di documentari. È sua la regia dei due episodi centrali della seconda stagione de "L’amica geniale" e la regista ha diretto due episodi di documentari collettivi: La fiumara di Checosamanca del 2006 e Una canzone di 9x10 novanta del 2014.
Sarà presente in sala la sceneggiatrice Carmela Covino, con l'intervento di Leonardo Festa, docente di storia e filosofia.
Presentazione e dibattito all’appuntamento delle 21.00.
Le vite normali non vengono raccontate spesso al cinema. Solitamente, le vite di persone qualunque le cui giornate seguono una ciclica serie di rituali che si ripete giorno dopo giorno non interessano più di tanto. Dopotutto, la routine, al giorno d'oggi, è diventata un tabù, un male da scacciare e una delle più grandi paure in un mondo in cui tutti vogliono essere speciali e avere vite fuori dall'ordinario.
Sembrerebbe una follia portare sul grande schermo la ritualità di una vita qualunque, di un uomo che si alza all'alba, si infila una tuta da lavoro e va a pulire tutti i bagni pubblici di una città.
Ma Wim Wenders ha avuto la sensibilità, il coraggio o forse il colpo di genio di farlo con il suo ultimo film Perfect Days e darci, così, una meravigliosa lezione di vita.
Lunedì 12 febbraio al Movieplex di Mercogliano per lo Zia Lidia Social Club doppia proiezione del film alle ore 18:15 e alle 21:00, con presentazione e dibattito allo spettacolo.
Perfect Days è il film giapponese sulla vita di un addetto alle pulizie dei bagni di Tokyo presentato al Festival di Cannes 2023 e per cui l'attore protagonista, Kôji Yakusho, già apprezzato nel film Babel, ha vinto il premio come miglior attore protagonista.
Perfect Days sta spopolando in Italia al punto da riempire le sale dei cinema come non capitava da anni.
Ma cos'ha di tanto speciale Perfect Days da spingere chiunque, giovani e adulti, a mettersi in fila per accaparrarsi un biglietto per seguire la vita, sempre uguale, di un uomo qualsiasi?
La risposta è semplice: Perfect Days dà dignità alle vite normali e in questa particolare epoca storica avevamo un estremo bisogno di questo conforto emotivo, di sentirci giusti nel nostro vivere di giornate sempre uguali, nel sentici accettati in un mondo in cui sembra contare solo chi sfoggia l'impresa più grande, chi si mette più in mostra, chi dimostra di avere più successo degli altri.
Perfect Days, al contrario, dà valore al silenzio, agli insuccessi, dà valore a quelle persone che nessuno si pone la briga di vedere davvero. Dà valore al tempo, al tempo che si dedica a se stessi, agli altri, alle proprie passioni. Dà valore ai piccoli gesti che sono in grado di rendere meravigliosa anche la più umile delle vite. Dà valore alla normalità, a una quotidianità fatta di sveglie presto, ore di lavoro interminabili, silenzi, solitudine e ciclicità.

Perfect Days ci fa capire che la nostra vita, per quanto semplice sia può essere meravigliosa per il solo fatto di potere godere della bellezza delle foglie degli alberi mosse dal vento, di ascoltare della buona musica, di perdersi tra le pagine di un libro che ci cambia la vita, di mangiare sempre allo stesso ristorante, di potere aiutare qualcuno e godere del calore di una parola gentile.
Wim Wenders, soprannome di Ernst Wilhelm Wenders (Düsseldorf, 14 agosto 1945), è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico tedesco.
Esponente di primo piano del Nuovo cinema tedesco, ha conosciuto il successo internazionale dirigendo pellicole quali Paris, Texas e Il cielo sopra Berlino, che gli sono valsi numerosi riconoscimenti di carattere internazionale.
Palma d'oro a Cannes nel 1984, ha inoltre ricevuto l'Orso d'oro alla carriera al Festival del Cinema di Berlino nel 2015.
Negli anni Novanta, spiccano opere come Fino alla fine del mondo, lodato anche per la straordinaria colonna sonora con la partecipazione degli U2, Lou Reed e R.E.M., e Al di là delle nuvole, collaborazione con il regista italiano Michelangelo Antonioni.
Durante questo periodo, Wenders assume il ruolo di professore onorario presso l’Accademia del cinema di Monaco, istituto che aveva frequentato in gioventù.
Nei primi anni Duemila, continua a realizzare capolavori cinematografici come il documentario Buena Vista Social Club, il thriller con Milla Jovovich The Million Dollar Hotel e, nel 2008, Palermo Shooting.
Ventuno sono gli appuntamenti, in programma nella rassegna cinematografica curata da Zia Lidia Social Club, in onore del ventunesimo anno di vita - e di attività - dell’associazione culturale
Sono ancora una volta le parole del Maestro Giovanni Spiniello, a salutare la nuova edizione del Club, questa volta ispirata a quella luce che le passioni in comune sanno emanare: «Con il sole nel cuore è il dipinto immaginato per Zia Lidia Social Club – spiega Spiniello – perché negli anni, che sono tanti insieme a Michela Mancusi e ai nostri amici, si è creato un rapporto empatico, di totale fusione spirituale che ci ha sempre permesso di vivere un paesaggio gentile e sempre ricco di nuovi significati, intrisi di poesia e sogni che percorrono paesaggi sconosciuti, carichi di gioia ed emozioni profonde, che vanno sotto la pelle per arrivare all’anima. A loro tutti va il mio saluto affettuoso e l’augurio di un anno carico di fermenti culturali che illuminano nuovi sentieri di vita».
E l’esordio promette già bene, con un primo evento ispirato da Ennio Morricone e Joan Baez - insieme a firmare la migliore colonna della storia del cinema - con una versione ispirata a Sacco e Vanzetti eseguita al piano dal virtuoso Luis Di Gennaro, insieme in sala a rivedere sul grande schermo Gian Maria Volontè diretto da Giuliano Montaldo e ancora brindare al fedele Gianpietro Verosimile – Vinyl Gianpy – in consolle per tutte le storie di amore, libertà e anarchia.
L’inizio è una festa di musica e visioni, un ritorno agli incontri con le nipotine, i nipotini e chiunque voglia fare amicizia con il mondo incontenibile del cinema.

Il percorso continuerà come sempre all’insegna delle produzioni di valore, di quei film di qualità che a queste latitudini hanno poca fortuna con la distribuzione.

Per fortuna Zia Lidia Social Club va avanti senza perdere lo spirito curioso e lo sguardo attento, conservando una forte identità e rinnovando le collaborazioni con i presidi culturali di Avellino, come quella consolidata con l’associazione letteraria Ebbridilibri e con il Circolo Arci Avionica.

Attesissimo l’appuntamento di lunedì 22 gennaio con Palazzina Laf, diretto e interpretato da Michele Riondino al suo debutto da regista.

Imperdibile anche la proiezione di Poor Things (Povere Creature!), trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo dello scozzese Alasdair Gray, firmato dal regista, scrittore e produttore greco Yorgos Lanthimos: una serata dedicata all’autrice cinematografica Chiara Rigione - scomparsa prematuramente lo scorso anno - e alla rinascita dello spazio da lei fondato a Benevento, Kinetta, ispirato proprio al primo film diretto da Lanthimos.

Non mancherà uno sguardo all’Oriente e quindi all’animazione con l’ultimo capolavoro di Hayao Miyazaki – Il ragazzo e l’airone – ma non solo, perché sono inseriti in rassegna altri tre titoli che ci porteranno a conoscere l’Asia nella poetica del regista coreano Park Chan-wook con Decision to leave, Monster che segna il ritorno in Giappone di Hirokazu Kore’eda e Il male non esiste di Ryūsuke Hamaguchi, ambientato nel villaggio di Mizubiki, vicino a Tokyo.

Saranno tante le storie che ci terranno compagnia fino a maggio, tutte da vedere, discutere, approfondire e capire insieme, pubblico e autori, dal buio alla luce della sala cinematografica.
21 modi per stare bene insieme.
21 film per essere dove le cose accadono.
21 sguardi multipli, plurali e complessi.
21 finestre sul mondo.
21 anni al ritmo di cinema.
Il Programma:
Giovedì 18 gennaio Welcome to Paradise, 24’
Procida di Leonardo Di Costanzo Italia, 68’, cinema Partenio
Giovedì 25 gennaio Poor Things - Povere creature Yorgos Lanthimos Irlanda, Gran Bretagna 141’, cinema Movieplex dedicato a Chiara

Lunedì 29 gennaio Il male non esiste Ryûsuke Hamaguchi Giappone 106’, cinema Movieplex

Lunedì 5 febbraio The old oak Ken Loach Francia 113’, cinema Movieplex

Lunedì 12 febbraio Perfect Days Wim Wenders Giappone, Germania 123’, cinema Movieplex

Lunedì 19 febbraio La chimera Alice Rohrwacher Italia 134’, cinema Partenio

Giovedì 29 febbraio Il canto del pavone Sanjeewa Pushpakumara Sri Lanka, Italia 110’, cinema Movieplex

Giovedì 7 marzo Il popolo delle donne Yuri Ancarani Italia 60’, cinema Partenio

Lunedì 11 marzo Misericordia Emma Dante Italia 95’, cinema Movieplex

Lunedì 18 marzo Il ragazzo e l’airone Hayao Miyazaki Giappone 125’, cinema Movieplex

Giovedì 21 marzo After work Erik Gandini Svezia 81’, cinema Partenio

Giovedì 28 marzo Quanno Chiove Mino Capuano Italia 106’, cinema Partenio

Lunedì 8 aprile Anatomia di una caduta Justine Triet Francia 150’, cinema Movieplex

Giovedì 18 aprile Infinito. L’universo di Luigi Ghirri Matteo Parisini Italia 73’, cinema Partenio, ospite il produttore Armando Andria

Giovedì 25 aprile La Giunta Alessandro Scippa Italia 78’, cinema Partenio, ospite la produttrice Antonella Di Nocera

Domenica 28 aprile Il silenzio grande Alessandro Gassman Italia 106’, cinema Partenio ospite Massimiliano Gallo

Lunedì 6 maggio Decision to leave Park Chan-wook Korea del sud 138’, cinema Movieplex

Giovedì 9 maggio Giù dal vivo Nazzareno Nicoletti Italia 74’, cinema Partenio

Lunedì 13 maggio Foglie al vento Aki Kaurismäki Finlandia 81’, cinema Movieplex

Giovedì 23 maggio Monster Kore’eda Giappone 126’, cinema Partenio

Lunedì 27 maggio Hors-saison Stéphane Brizé Francia 115’, cinema Movieplex

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